CONSIGLIO D'EUROPA
Intervento all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, 23 gennaio 2024
Dialogare su temi come le migrazioni e il diritto d’asilo è spesso difficile, a volte impossibile. Durante le campagne elettorali lo è ancor di più anche a causa di una narrazione pubblica che induce e amplifica discorsi di odio, discriminazione e intolleranza. Così le teorie populiste si rafforzano, minacciando i principi della solidarietà europea e del rispetto dei diritti umani fondamentali. Ciascuno di noi ha il difficile compito di promuovere il dialogo democratico tra diverse opinioni. Soprattutto la politica. Per questo durante il mio intervento all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa a nome del gruppo ALDE, ho richiamato la necessità che i partiti politici europei approvino la “Carta per una società non razzista e inclusiva” e che tutti gli Stati membri adottino meccanismi nazionali efficaci per la segnalazione e l’azione contro i discorsi d’odio.
Ma se vogliamo davvero mettere in campo politiche efficaci sul tema migrazioni, possiamo limitarci a trattare la questione in chiave di sicurezza? Evidentemente no, non possiamo escludere la coesione sociale. E non possiamo nemmeno escludere la transizione demografica che sta vivendo l’Europa con il costate invecchiamento della sua popolazione. Dobbiamo togliere lo zoom, fare un passo indietro, e guardare il tema dei migranti e dei richiedenti asilo all’interno dello scenario globale: valutiamo realmente l’impatto delle migrazioni e le opportunità che si aprirebbero nel mercato del lavoro e nei sistemi di welfare dei nostri paesi. Solo così potremo affrontare la sfida migratoria senza ideologia, ma con serietà e pragmatismo. È nostra responsabilità rafforzare l’Europa e costruire una società migliore che garantisca la tutela dei diritti umani a tutte e tutti.